
Nebbia
Cara nebbia, volteggia lontana
dall’alba adesso oscurata
dalle tenebre di una nottata
perennemente paura emana.
Tu, quell’albero non occulterai
frutto del destino giovanile.
Non troncarlo, gli sarai ostile.
Alla sera nessuno troverai.
Il suo fusto del grande cuore,
radici della sua famiglia,
mete delle mele come biglia,
la corteccia, le trame, le scelte, il dolore.
Le foglie appese a ciondolare
cadranno come persone: vanno
via ma le vere t’ameranno.
è tempo di ricominciare.
Però ora giungeranno le stelle.
Tu, nebbia ormai abbattuta
dissolviti! Resterai muta
mentre lui riderà a crepapelle.
© Letizia Totaro
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